Le campagne di sensibilizzazione della popolazione effettuate negli anni hanno determinato, anche in Italia, una coscienza vigile circa il pericolo che possono determinare macchie cutanee nuove, diverse dai soliti piccoli nevi melanocitici comuni. Avviene, così, sempre più spesso il riconoscimento precoce di piccoli melanomi, spesso superficiali, il cui trattamento tempestivo riduce ad una probabilità molto vicina allo zero il rischio di diffusione del tumore nell’organismo.
L’allarme può scattare per diversi motivi, ma le ragioni che devono indurre ad una visita dermatologica specialistica accurata sono soprattutto:
- comparsa di qualcosa che rassomiglia ai nevi già presenti ma diversa per colore, dimensione, crescita continua anche se lenta, irregolarità dei bordi e del tipo di colore (o con più colori insieme);
- un rilievo nuovo della pelle, papula o nodulo, spesso di colore nero o marrone, ma anche di colore differente, che nelle settimane successive o mesi continua ad aumentare di volume senza arrestarsi, anche se sono assenti sintomi come prurito, bruciore, dolore, o altri tipi di sensazione soggettiva (il melanoma, infatti, si accompagna solo raramente a qualche sintomo che allarma il paziente);
- nei soggetti con diversi nevi comuni presenti già da tempo e stabili: la presenza di una nuova macchia o chiazza alquanto diversa da quelle già presenti e stabili da tempo.
Esistono delle regole riguardanti caratteristiche (video)dermatoscopiche particolari, di distribuzione della melanina ed evolutive, che oggi permettono di decidere con accuratezza decisamente elevata il da farsi di fronte ad una lesione cutanea sospetta, ricorrendo all’asportazione secondo regole precise dettate da protocolli internazionali.